Nel mese di Nisan dell’anno ventesimo del re Artaserse, appena il vino fu pronto davanti al re, io presi il vino e glielo versai. Ora io non ero mai stato triste in sua presenza. Perciò il re mi disse: «Perché hai l’aspetto triste? Eppure non sei malato; non può esser altro che un’afflizione del cuore». Allora io ebbi grande timore e dissi al re: «Viva il re per sempre! Come potrebbe il mio aspetto non esser triste quando la città dove sono i sepolcri dei miei padri è in rovina e le sue porte sono consumate dal fuoco?». Nehemia 2:1-3
Il nome Neemia significa “Jah è conforto” o “confortato da Dio”; quest’uomo non non aveva visto Gerusalemme prima della deportazione ma aveva avuto notizia dei momenti d’oro di questa città, ormai in rovina.
Tutte queste vicende portarono quest’uomo ad essere triste e a manifestare questa tristezza anche nel vivere quotidiano; anche se riusciva a svolgere il suo lavoro di coppiere del re con diligenza e precisione, c'era qualcosa, il pensiero di Gerusalemme rovinata, che lo rattristava. La tristezza è un'emozione contraria alla gioia e alla felicità.
Il re presso il quale Neemia svolgeva il servizio di coppiere ben presto si accorse che c'era qualcosa che lo rattristava e per questo motivo, come si legge dal testo biblico, volle saperne di più e subito ebbe chiara la questione: Neemia era triste perché la città che una volta era il centro dell’adorazione e della pace era stata distrutta e arsa dal fuoco.
Forse anche tu hai qualcosa che ti rattrista; la gioia si è allontanata da te per qualche afflizione del passato. Hai creduto di resistere ma le tue difese contro la tristezza sono crollate miseramente.
Hai bisogno di un conforto! E anche per te, come è stato per Neemia, l'unico conforto nell'afflizione è il Signore che vuole che la tua vita ritorni nella gioia e nella felicità.
Leggi la Bibbia, prega il Signore, chiedi la guida del Suo Spirito Santo e imparerai a riconquistare la gioia e la pace arsa e distrutta dalla tristezza del peccato. Mettiti in gioco, Cristo Gesù vuole ricostruire quelle macerie donando pace e amore.
Domenico Franzese
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