Fratelli miei, considerate una grande gioia quando venite a trovarvi in prove svariate, sapendo che la prova della vostra fede produce costanza. E la costanza compia pienamente l'opera sua in voi, perché siate perfetti e completi, di nulla mancanti. (Giacomo 1:2-4)
Cosa sta dicendo Giacomo in questi versi? Che quando veniamo a trovarci in prove svariate dobbiamo rallegrarci invece di lagnarci? Effettivamente, si. Dobbiamo rallegrarci perché la prova della nostra fede produce costanza.
Ma a cosa ci serve la "costanza" nelle vie del Signore? Ci serve a continuare il cammino verso il Cielo.
Un cammino altalenante nelle vie di Dio, fatto di passi in avanti… pause… passi indietro... poi di nuovo in avanti... altre pause perché facilmente ci scoraggiamo [Signore grazie per la tua pazienza!], non è gradito a Dio; ma ancora di più è poco utile al completamento della nostra salvezza.
Chiunque è intento a costruire un qualcosa, come può essere un qualsiasi oggetto artigianale, sa bene che se vuole vederlo completo e utile non può concentrarsi e dedicarsi ad esso un ora alla settimana e poi basta. Ci vorrà tantissimo tempo senza contare il fatto che potrebbe anche perdere l'entusiasmo e lasciare così l'opera incompleta.
Così è della nostra vita spirituale. Abbiamo bisogno di costanza che compie pienamente in noi l'opera di Dio e la si ottiene attraverso la prova della fede.
La fede è come un muscolo che si rafforza con l'utilizzo; ecco quindi che se il nostro obiettivo è quello di avere una fede forte per vedere la gloria di Dio, saremo gioiosi quando dovremo esercitarla nelle svariate prove che affliggono la vita del credente. Ancor più gioiosi sapendo che questo ci renderà perfetti, completi e di nulla mancanti, per onorare il nostro Padre celeste.
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